LA MUSICA CHE VENNE DAL FREDDO Intorno all’Ottetto per archi op.17 di Niels Gade
Se fosse un romanzo probabilmente si intitolerebbe “La musica che venne dal freddo”.
Il programma proposto dall’Ottetto d’archi delle Cameriste Ambrosiane ha infatti il profumo della neve, il colore delle aurore boreali e il sapore antico delle saghe nordiche. Due compositori scandinavi, un norvegese e un danese, che contribuirono non poco alla nascita, in pieno Romanticismo, di una nuova estetica musicale, quella “nordica” appunto, che si andava man mano affrancando dai modelli europei di riferimento, in particolare dell’asse italo-franco-tedesco, così come accadrà per altre scuole nazionali (basti pensare alla scuola boema di Dvorak e Smetana o a quella spagnola di Albeniz e Granados)
Ne parliamo con Andrea Cavuoto, violoncellista, musicologo, compositore e saggista.PROGRAMMA:
JOHANN SVENDSEN (Oslo, 30 settembre 1840 – Copenaghen, 14 giugno 1911)
Romanza op.26 per violino ed orchestra
Versione per ottetto d’archi di Claudia BrancaccioNIELS GADE (Copenaghen, 22 febbraio 1817 – Copenaghen, 21 dicembre 1890)
Ottetto per archi in fa maggiore op.17
1. Allegro molto e con fuoco
2. Andantino Quasi Allegretto
3. Scherzo. Allegro moderato e tranquillo
4. Finale. Allegro vivace