Sono quarantasette, le chiamano “le signore dell’orchestra”. Formano la Mädchenorchester von Auschwitz, orchestra femminile composta da deportate e diretta da Alma Rosé, eccezionale violinista ebrea nonché nipote di Gustav Mahler.
Tra loro anche Fania Goldstein, in arte Fenélon, pianista e famosa cantante di cabaret. Quando arriva ad Auschwitz, nel gennaio del ‘44, scopre subito che la musica avrebbe potuto salvarle la vita. Entra così dell’orchestra femminile del lager che ha il compito di allietare gli ufficiali delle SS, accogliere i nuovi prigionieri e accompagnare le detenute al lavoro. Lo scopo che le dà la forza di continuare, il suo sogno più grande è quello di “sopravvivere e ricordare per far sapere al mondo”.
Alma è diversa, si concentra sulla qualità dell’esecuzione che deve essere perfetta e regalare momenti sublimi; per questo è severa e costringe tutte a prove estenuanti.
Entrambe le donne si confrontano col progressivo spegnersi di ogni senso di solidarietà e compassione tra le altre detenute, al loro chiudersi in drammatici egoismi dettati da scontri di razza, classe e religione, ma soprattutto da fragilità e disperazione umane.
La loro storia, il loro amore per la musica e il loro coraggio sono gli ingredienti principali di questo concerto-narrazione nel Giorno della Memoria: un viaggio tra le musiche e i vissuti di questa comunità umana, un cammino nelle tenebre illuminato solo dalla bellezza della musica eseguita, che diventa motivo di speranza, di memoria, di futuro.